Ieri si è concluso il viaggio degli Innovation Days nelle varie regioni d’Italia: anche noi eravamo presenti a Roma per la tappa finale
Il 16 dicembre scorso si è tenuto l’appuntamento conclusivo degli Innovation Days 2021, la rassegna di incontri organizzati e promossi da Il Sole 24 Ore. Dopo la partecipazione all’evento Marche e Abruzzo, siamo stati invitati anche per quest’ultima tappa a Roma.
Di seguito riportiamo l’intervento del nostro Ad Giuseppe Andrea Tateo.
Commerfin è un Confidi e segue le Pmi nei loro percorsi di ricerca delle risorse a sostegno degli investimenti. La pandemia ha accelerato la spinta verso la ricerca di nuovi modelli produttivi, nuovi prodotti e tecnologie anche in ambito finanziario?
Come confidi, quindi come enti di garanzia, nasciamo per stare al fianco delle imprese per l’accesso al credito e quindi oggi ci candidiamo per essere al loro fianco nella transizione digitale e nell’innovazione. La pandemia ha indubbiamente accelerato i processi di innovazione e trasformazione digitale delle PMI. Basti pensare alla rivoluzione nella logistica e negli acquisti con consegne a domicilio. Sono cambiati i paradigmi di acquisto. Le PMI hanno vissuto un biennio strano. Da un lato sono state travolte dalla pandemia. Dall’altro, le più lungimiranti e finanziariamente sane, sono riuscite a trovare nuova linfa andando ad esplorare nuovi spazi di mercato.
Ovviamente, però, quando parliamo di innovazione parliamo di investimenti e, data la natura bancocentrica del nostro tessuto di PMI, questo significa accesso al credito bancario. Negli ultimi due anni, in questo settore abbiamo assistito ad una concorrenza, a mio avviso, produttiva nel breve periodo, ma non costruttiva nel medio-lungo, tra settore pubblico e privato. Faccio riferimento alla garanzia pubblica sui prestiti da parte del Fondo Centrale di Garanzia e Sace con coperture fino al 100%. Strategia vincente nel periodo emergenziale, ma che può causare un long covid finanziario sulle PMI. Parimenti il fondo perduto ha colmato i cali nel capitale circolante, ma non ha sostenuto gli investimenti di sviluppo.
Nel post-pandemia, le PMI devono avviare processi di innovazione anche nella gestione finanziaria con nuovi modelli di finanziamento delle proprie esigenze di credito. Occorre guardare oltre il canale bancario e avvicinarsi al mondo del Fintech e della finanza alternativa, integrandola anche con la finanza agevolata. Questo non significa abbandonare il canale bancario, che resta e resterà centrale per le PMI, ma convivere con i nuovi paradigmi di valutazione sempre più stringenti e sulla base di logiche ESG (Ambiente, Sostenibilità e Governance). Le PMI che usciranno finanziariamente vincenti nel prossimo decennio saranno quelle che avranno saputo trovare il giusto mix tra risorse pubbliche e private. Finanza agevolata per finanziare gli investimenti, unita a risorse proprie e finanza ordinaria.
Sembra facile ma purtroppo c’è un però. La finanza agevolata gestita dall’operatore pubblico deve allinearsi al ciclo produttivo e finanziario delle PMI altrimenti le risorse sono inutili e rimarranno inutilizzate come in passato.
Ci sono dei driver oggi più evidenti e forti che in passato? Cosa guida l’innovazione? Com’è cambiato il modo di finanziare l’innovazione?
A mio avviso, ci sono 3 drivers:
- Voglia di esplorare nuove soluzioni operative dirompenti;
- Voglia di esplorare processi di internazionalizzazione: è un secondo fattore importante, come evidenziano i dati SIMEST per le domande di agevolato (oltre 12.000 negli ultimi due anni);
- Ricambio generazionale e forte spinta all’auto-imprenditorialità tra i giovani. Le nuove generazioni di imprenditori nascono già 4.0 e probabilmente vedono vicino il 5.0. Quindi, vogliono sempre innovare per essere dei pionieri e non dei late adopters come si dice in letteratura.
L’innovazione oggi più di ieri può essere finanziata attraverso strumenti pubblici (PNRR programmazione europea, etc.). Però le PMI, ed in generale, tutte le imprese devono essere guidate nel percorso di accesso a tali strumenti perché se si sbaglia ci si fa male.
Noi di Commerfin assistiamo le PMI nell’accesso all’agevolato. Come lo facciamo partendo dal DNA delle PMI e dalla programmazione del futuro, ipotizzando anche i c.d. worst case scenarios che, come abbiamo visto, si realizzano. Programmazione delle esigenze di investimenti e sostegno del circolante per poi trovare le giuste fonti di copertura. Però bisogna ricordarsi che per finanziare l’innovazione con la finanza ordinaria occorre acquisire garanzie.
Anche in questo caso Commerfin c’è, con i suoi prodotti di garanzia per tutti i settori economici, perché l’innovazione non risiede solo nelle PMI innovative, ma anche in settori come l’agrifood, il commercio e molti altri. Ed infine, non dimentichiamo tutto il filone emergente del crowdlending e crowdfunding che sarà, a mio avviso, il futuro proprio perché nasce tra giovani e per i giovani. Finanza di condivisione del rischio e del rendimento, quindi un modello tendenzialmente più equo e più democratico in termini di accesso.