Dedichiamo particolare impegno alla lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, con lo scopo di prevenire qualsiasi coinvolgimento in fenomeni che possano danneggiarne la stabilità e la reputazione.
Il D.lgs. del 21 novembre 2007 n. 231 dà attuazione in Italia alle direttive europee relative alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo.
L’impianto normativo si fonda sulla reciproca collaborazione tra i destinatari delle suddette disposizioni, i quali sono chiamati ad adottare appropriati sistemi e procedure in materia di:
- obblighi di adeguata verifica della clientela;
- segnalazione delle operazioni sospette;
- conservazione dei documenti;
- controllo interno, valutazione e gestione del rischio;
- garanzia dell’osservanza delle disposizioni pertinenti;
- comunicazione per prevenire e impedire la realizzazione di operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo.
Commerfin adempie agli obblighi previsti dalla legge tutelando le informazioni in suo possesso o acquisite nell’ambito della sua attività.
Nello specifico, la politica aziendale in tema di antiriciclaggio e contrasto al finanziamento del terrorismo prevede:
- il rifiuto di effettuare operazioni anomale (per tipologia, oggetto, frequenza e ammontare) e di instaurare o proseguire rapporti continuativi con profili anomali;
- il rafforzamento dei controlli sulle operazioni proposte da clienti occasionali, specie se di ammontare considerevole o con modalità di esecuzione anomale;
- l’adozione di tutte le misure necessarie per determinare e verificare l’identità delle persone, attraverso l’acquisizione di documenti, dati ed informazioni provenienti da fonti certe, affidabili ed indipendenti;
- l’identificazione, nei casi previsti, del titolare effettivo;
- la verifica dello scopo e della natura del rapporto continuativo e il controllo nel continuum del rapporto stesso;
- il rafforzamento dell’attenzione nella valutazione dell’operatività riconducibile a soggetti in relazione ai quali sono pervenute richieste di informazione nel quadro di indagini penali o per l’applicazione di misure di prevenzione;
- l’effettuazione di controlli anagrafici per quanto attiene i nominativi inclusi nelle liste antiterrorismo aggiornate fornite dall’ONU e dai Regolamenti CE e il rifiuto di compiere operazioni che coinvolgano a qualunque titolo soggetti inclusi in tali liste.
La prevenzione al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo sono questioni per le quali ci battiamo e ci batteremo sempre.